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Viola Frymann e l’osteopatia pediatrica

Oggi, 11 febbraio 2023, ricorre la Giornata Internazionale delle Donne e delle Ragazze nella Scienza: una ricorrenza istituita dalle Nazioni Unite nel 2015 per incoraggiare le donne a intraprendere carriere che riguardino i campi della scienza, della tecnologia, dell’ingegneria e della matematica (STEM), abbattendo stereotipi e offrendo opzioni scientifiche alle bambine.

Non mi soffermerò su riflessioni che riguardano il senso di una giornata dedicata al genere femminile nella scienza, mi limito ad approfittare di questa occasione per raccontare la vita di una persona di grande importanza per l’osteopatia, addirittura per la storia dell’osteopatia. Si tratta di Viola Frymann, nata nel 1921 in Inghilterra e spentasi nel 2016. La “Regina Madre” dell’osteopatia, come la chiamavano in patria, colei che ha dato struttura e metodo all’osteopatia pediatrica.

Giovinezza e formazione

Una carriera da ballerina classica stroncata sul nascere a causa di un grave infortunio, la riabilitazione, la presa di coscienza che non avrebbe mai più potuto danzare, infine un nuovo amore, definitivo e totalizzante, quello per l’osteopatia. Viola conosceva da sempre questa disciplina, perché il padre si rivolgeva ad un osteopata per la propria salute. Fu proprio lui ad indirizzarla verso studi scientifici, che la porteranno alla Laurea in Medicina e Chirurgia presso l’Università di Londra nel 1945. Tempi duri, flagellati dalla guerra. Ma anche tempi di intense esperienze sul campo. La guerra porta alla chiusura della Scuola di osteopatia di Londra, così Viola vola in California e si iscrive al College of Osteopathic Physicians and Surgeons di Los Angeles.

Gli studi la deludono perciò Viola inizia una formazione personale partendo dall’Osteopatia tradizionale, quella promulgata dai suoi padri fondatori. Viola avrà anche l’occasione di conoscere personalmente il dottor William G. Sutherland, cofondatore dell’osteopatia con il dottor Andrew Taylor Still.

Viola Frymann e l’osteopatia pediatrica, gli anni della maturità

Negli Anni ’50 la formazione della dottoressa Frymann può dirsi conclusa, ma l’amore, questa volta per il marito, la trattengono negli Stati Uniti. Nasce la clinica The yellow house, un ambulatorio con vista sull’oceano, che inizia a riempirsi di giovanissimi pazienti. Viola inizia con naturalezza a trattare prevalentemente i neonati ed i bambini. Diverrà questa la sua specialità.

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Viola Frymann impegnata in un trattamento osteopatico

La sua eredità

Molti sono i riconoscimenti professionali che riceve durante gli anni, su tutti la docenza in Osteopatia che le viene affidata al College of Osteopathic Medicine of the Pacific, fondato in California nel 1978. Il 1982 è l’anno del coronamento di un sogno: l’Osteopathic Center for Children che fonda a San Diego. Un posto speciale. Una struttura semplice e ospitale, circondata da un giardino di bouganvilles, pini e alberi di limoni.  Gli ambulatori sono dedicati a famiglie con bambini provenienti da tutto il mondo, soprattutto bambini con problemi neurologici. Una parte della struttura è sede della Scuola di Osteopatia, dove si tengono corsi internazionali.

Questa la sua “visione”, raccontata ad una folta platea durante una delle molte conferenze che la vedono impegnata in tutto il mondo:

 Immagino un centro per la cura osteopatica di bambini, dove i problemi risultati dal parto possano essere riconosciuti e corretti, dove la prevenzione, aspetto fondamentale della pratica osteopatica, possa permettere ai bambini di esprimere al meglio le loro potenzialità…questa è la promessa dell’osteopatia per i bambini

Importanti anche i suoi contributi alla ricerca scientifica, alimentata con testi importanti ed originali che hanno confermato l’inscindibile legame tra Viola Frymann e l’osteopatia pediatrica. Si ricordano Il rapporto tra i disturbi del meccanismo cranio-sacrale e la sintomatologia del neonato, Studio dei movimenti ritmici nel cranio dell’essere vivente, Effetti del trattamento medico-osteopatico sullo sviluppo neurologico del bambino, Le difficoltà di apprendimento nei bambini alla luce della teoria osteopatica.

L’attività divulgativa, che, come dicevo, l’ha vista intensamente impegnata con conferenze e lezioni, ha contribuito all’arricchimento della disciplina osteopatica ed ha consegnato al mondo il ricordo di una grande professionista: appassionata, umana, umile e indispensabile.

 

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