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Dieta migliore. Dott. Matteo Balocco

Qual è la dieta migliore?

Dieta migliore qual è? Cerchiamo una risposta, in 10 punti chiave, dopo aver comparato i quattro testi chiave dell’alimentazione sana.

I testi fondamenatali

Nell’ultimo periodo mi sono dedicato alla lettura di alcuni dei titoli più famosi per quanto riguarda la nutrizione per la longevità e per la salute. Sto cercando di capire quale sia la dieta migliore per me, per la mia famiglia e ovviamente per i pazienti, che credo di potere aiutare anche con questo tipo di indicazioni di carattere pratico.

Ho quindi ripreso in mano la versione aggiornata della dieta basata sul gruppo sanguigno del dottor Piero Mozzi (Pietro Mozzi con Martino Mozzi
La nuova dieta del dottor Mozzi – Edizione 10° anniversario – Editrice Mogliazzi); quella molto discussa di Adriano Panzironi (Adriano Panzironi, Vivere 120 anni. Le verità che nessuno vuole raccontarti, WTE Edizioni); la cosiddetta dieta della longevità del professor Valter Longo, cioè la mima digiuno (Valter Longo, La dieta della longevità, Editrice Vallardi); infine la dieta metabolica del dottor Mauro Di Pasquale, che promette di accelerare il metabolismo (Mauro Di Pasquale, la dieta metabolica, Sandro Ciccarelli Eitore).

Rileggendo questi testi o leggendoli per la prima volta – come ho fatto con il volume del professor Longo – sono andato alla ricerca di una verità. Un progetto decisamente ambizioso che mi ha portato a fare alcune considerazioni che sono lieto di condividere con voi.

Le mie conclusioni (ovvie)

Non esiste un’alimentazione universalmente corretta perciò non risponderò con un verdetto. Ma un’idea su quale sia la dieta migliore per la salute me la sono fatta. Infatti l’alimentazione giusta deve essere calibrata su ciascun individuo tenendo conto del suo stile di vita, del corredo genetico, dell’etnia, della condizione di salute, dell’età e di tutti i fattori ambientali che lo circondano. Detto questo, direi che è possibile individuare alcuni punti di contatto tra i cinque volumi presi in esame. Esistono infatti 10 buone pratiche che risultano trasversali e che effettivamente sono incontestabilmente sane e dunque universalmente valide. Le elenco nel prossimo paragrafo.

Qual è la dieta migliore per la salute? Il “succo del discorso” in 10 punti

  1. Mangiare quel tanto che basta per mantenersi normo peso, non accumulare grasso e tenere sotto controllo la circonferenza addominale
  2. Mangiare lentamente, masticare bene ogni boccone in modo che gli enzimi salivari, come l’amilasi, possano dare il loro prezioso contributo alla digestione, che poi si completerà nello stomaco. Mangiando con calma aumenterà inoltre la consapevolezza su ciò che stiamo facendo (il prezioso “qui e ora” della mindfullness). Cerchiamo dunque di amalgamare bene il bolo e teniamolo in bocca anche un po’ più del dovuto, così facendo otterremo due vantaggi. Primo, mangeremo meno, perché avvertiremo più velocemente il senso di sazietà. Secondo, velocizzeremo la digestione, facendo risparmiare al nostro organismo preziose energie altrimenti disperse.
  3. Stare alla larga dal cibo industriale che contiene conservanti additivi, addensanti, gelificanti etc, etc, etc, etc, etc… (ne ho messi molti apposta!). Sarebbero da preferire cibi a km zero, quindi coltivati o allevati in natura vicino a noi.
  4. Mangiare come se fossimo a tavola con i nostri antenati. Cioè mangiare ciò che il nostro territorio d’origine offre nel modo e nelle quantità che i nostri avi preferivano. Infatti una generazione dopo l’altra, il nostro stomaco ed il nostro intestino hanno sviluppato gli enzimi ed i batteri adatti al consumo del cibo disponibile localmente. Molti alimenti giunti sulle nostre tavole a seguito della globalizzazione risultano per il nostro corpo nuovi, perciò difficili da assimilare. La nostra flora intestinale e il nostro intero apparato digerente riescono a ricavare il meglio dai cereali, dalle verdure, dalla frutta che da secoli si trovano sul nostro territorio d’appartenenza. Rispettare stagionalità e grado di maturazione è ovviamente un valore aggiunto alla dieta.
  5. Stare lontani dagli zuccheri semplici che troviamo in tutti i dolci confezionati o di pasticceria o che mettiamo nel caffè o nel tè. Moderare anche la quantità di carboidrati semplici, che sono forniti da pasta e pane. Questi ultimi infatti vengono facilmente trasformati in zuccheri semplici una volta ingeriti.
  6. Consumare cibo in un arco di tempo limitato. Per esempio se fate colazione alle 8.00 cercate di consumate tutti i pasti entro le ore 20.00. Così da impegnare il corpo nella digestione per un periodo che non superi le 12 ore su 24. Inoltre è raccomandato andare a coricarsi dopo almeno tre ore dall’ultimo pasto.
  7. Digiunare con controllo e consapevolezza almeno 2-3 volte all’anno. Esattamente come è sempre stato nell’antichità. In epoche veramente lontane il digiuno era dettato da contingenze di carattere pratico, ma successivamente, quando la civiltà si è evoluta e si è impadronita delle conoscenze necessarie per conservare i cibi, il digiuno è entrato a afr parte delle pratiche religiose. perciò, oggi come ieri e ovunque nel mondo, chi si attiene rigorosamente alle regole religiose pratica il digiuno. Ovviamente il digiuno deve essere affrontato nella forma più adatta al proprio metabolismo e seguendo le istruzioni di un medico o di un nutrizionista. I tetsi che ho affrontato propongono differenti tipi di digiuno. Tuttavia tutti convergono sul fato che il digiuno, parziale o totale fatto almeno 1-2 volte all’anno, sia un toccasana per il nostro organismo perché depura, rinforza e soprattutto consente di smaltire le cellule danneggiate e di ricrearne di nuove.
  8. Fare attività fisica ogni giorno per almeno 40 minuti. Tutti gli autori dei testi presi in esame sono d’accordo anche su questo punto. Non importa quale attività si pratichi, purché si tratti di 40 minuti dedicati esclusivamente ad una attività extra. Per intendersi, rifare i letti non è considerata attività fisica! Via libera invece a yoga, passeggiate, bicicletta, pilates, nuoto, ginnastica, calcio, tennis…
  9. Usare integratori alimentari. Gli autori dei testi esaminati ovviamente sponsorizzano i propri prodotti specifici, ma in linea generale il suggerimento che mi sembra più utile è quello del professor Longo. Non assumete integratori secondo le indicazioni dei relativi foglietti illustrativi (cioè ogni giorno per un determinato numero di giorni), ma limitatevi ad assumere un paio di volte a settimana un integratore multivitaminico ed un integratore di Omega 3, in modo da coprire eventuali carenze alimentari.10
  10. Consumare proteine responsabilmente. Quindi il consumo quotidiano adeguato per una persona adulta sarebbe intorno a 0,8-1 grammo per chilo di peso corporeo. In questo modo il fabbisogno  il fabbisogno giornaliero di aminoacidi essenziali è coperto e il corpo può utilizzarli efficacemente a fini plastici, cioè per riparare i tessuti e mantenere la massa muscolare. Il consumo raccomandato di proteine aumenta a 1-2 grammi per chilo di peso corporeo al giorno negli atleti e nelle persone over 65. In queste ultime infatti il deperimento della massa muscolare può essere più più veloce mentre ai giovani, gli under 65, è sconsigliato un eccesso di proteine di origine animale. Attenzione, quando si parla di grammi di proteine ci si riferisce a quelle indicate al netto sulle confezioni degli alimenti (100 grammi di petto di pollo, per esempio, contengono circa 30 grammi di proteine).

Ecco qua. Questo è il mio speciale estratto di conoscenze sull’alimentazione per il benessere, per la salute e per la longevità.

Vi prego di condividere con me le vostre esperienze e le vostre conoscenze su quale sia la dieta migliore.

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