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Il gomito del tennista. Dott. Matteo Balocco

Il gomito del tennista

Il gomito del tennista, perché citarlo proprio il 4 marzo, Giornata mondiale del tennis? Semplice, per darvi i consigli giusti e lasciarvi giocare spensieratamente!

La primavere è nell’aria e c’è voglia di tornare a fare sport. Il tennis mette d’accordo molte fasce d’età e molte esigenze diverse: è possibile praticarlo al chiuso o all’aperto, in coppia o da soli, sfidandosi o allenandosi… Incoraggio sempre le persone a fare sport, a divertirsi, ad assecondare le proprie passioni, perciò mi limito a ricordarvi alcune semplici regole per cercare di evitare piccoli e fastidiosi infortuni, nei quali spesso gli sportivi più o meno esperti incorrono per ingenuità.

Di cosa si tratta

Il termine medico per indicare la patologia chiamata “gomito del tennista” è “epicondilite” e si tratta di una infiammazione dei tendini che collegano l’omero al gomito, cioè gli estensori dell’avambraccio. Si manifesta con dolore che coinvolge la parte esterna del gomito e spesso si estende anche all’avambraccio e alla mano. Il dolore può manifestarsi progressivamente, con intensità crescente, ma anche improvvisamente con fitte acute. Talvolta l’arto colpito è interessato anche da formicolio.

Perché l’epicondilite è associata al tennis

Gomito del tennista. Dott. Matteo Balocco

Da sempre l’epicondilite è associata al tennis perché è causata dai movimenti che contraddistinguono la battuta e la ricezione del tennista. Si tratta di quei movimenti che prevedono la rotazione del braccio con palmo verso l’alto ed il movimento inverso, cioè la rotazione del braccio con palmo rivolto verso il basso. Ovviamente il danno è causato dalla ripetizione eccessiva di questo movimento e il tutto si aggrava quando alla ripetitività si associa il sovraccarico, cioè lo sforzo eseguito con un peso.

 

Come interviene l’osteopata

Molte persone si rivolgono all’osteopata per il gomito del tennista. Come di consueto l’osteopata non cercherà di risolvere solamente il sintomo (dolore al gomito), ma andrà alla ricerca della causa dell’infiammazione. Il trattamento pertanto coinvolgerà l’arto interessato e si estenderà sino alla spalla e al tratto cervicale. Sarà cura dell’osteopata ripristinare la mobilità e la funzionalità delle articolazioni, cercando di ridurre sovraccarichi funzionali. Se il paziente si presenta con una situazione infiammatoria acuta, è probabile che l’osteopata lo indirizzi verso il medico curante per la somministrazione di farmaci antinfiammatori, capaci di risolvere rapidamente una situazione dolorosa insopportabile. Ricordiamoci infatti che nella vita quotidiana è difficile offrire agli arti superiori il riposo di cui necessiterebbero per una pronta guarigione. Superata la fase acuta, l’osteopata riesce ad alleviare i sintomi con pochi trattamenti e indicando al paziente buone pratiche e leggeri esercizi da svolgere a casa.

I consigli per prevenire il gomito del tennista

  • riscaldare accuratamente gli arti superiori prima di iniziare l’attività sportiva
  • lavorare sulla mobilità delle scapole e del dorso
  • dotarsi di una racchetta adatta alla propria costituzione e al proprio livello
  • indossare un tutore adeguato alle prime avvisaglie del dolore
  • non trascurare i piccoli fastidi che possono crescere e cronicizzarsi

Gomito del tennista. Dott. Matteo Balocco

Non dimentichiamo che questa patologie non è esclusiva dello sportivo, al contrario è tipica anche nelle persone sedentarie, che lavorano alla scrivania trascurando la postura. Soprattutto l’uso intensivo del mouse può infiammare i tendini responsabili dell’epicondilite. Perciò il mio ultimo consiglio è quello di adottare la postura adeguata ed il mouse ergonomico.

 

 

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