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Biohacking cos'è. Dott. Matteo Balocco

Biohacking, cos’è?

Biohacking, cos’è??? La parola suonerà nuova per molti, ma non per tutti. In effetti è stata coniata diversi anni fa nella Silicon Valley. E di “silicon” ha davvero il sapore, poiché etimologicamente è proprio da ricondurre al termine hackeraggio e perciò all’ambito della tecnologia. Più precisamente si tratta di un sostantivo nato da biology + hacker e si riferisce ad una serie di pratiche che mirano ad hackerare il proprio patrimonio biologico/genetico.

Qualcosa, dunque, che riguarda più avanzata tecnologia – come dicevamo – ma anche con pratiche naturali ed antiche. L’intenzione di chi si cimenta nelle pratiche suggerite dal biohacking è quella di riprogrammare (e qualche volta ingannare) il proprio organismo per migliorarne longevità e prestazioni. Un approccio discutibilissimo, che non prevede l’accettazione del proprio corpo bensì introduce la possibilità di superare i limiti imposti dalla natura con una vasta gamma di soluzioni a carattere high-tech e low-tech.

Biohacking, cos’è? Una tendenza wellness controversa

Come anticipato, le pratiche di biohacking presentano molti aspetti critici, sia sul piano etico che scientifico. Spesso sono estreme, talvolta proibitive in termini economici. Inoltre non sempre le tecniche proposte sono supportate da evidenze scientifiche.

Certi aspetti del biohacking si sono invece rivelati indispensabili nel migliorare la qualità della vita delle persone con disabilità o con problemi cronici di salute (si pensi all’impianto sottocutaneo di chip per rilevare importanti alterazioni dei valori), mentre alcuni ambiti d’azione di questa tendenza wellness sono di ispirazione per la ricerca scientifica che opera nell’ambito delle patologie gravi per cui ancora non esistono cure.

Di fatto la comunità di persone interessate al biohacking è in costante crescita e le persone che ne fanno parte sono accomunate da un modo di pensare ed agire che talvolta lambisce i confini della fantascienza. Tra gli interessati troviamo una corposa parte che si limita  a perseguire un generale stato di benessere ed una minore e più radicale compagine di individui che si affidano al biohacking nella speranza di aumentare la propria aspettativa di vita. Ovviamente esistono approcci più o meno radicali.

Il Biohacking si sviluppa sostanzialmente in 5 aree

  1. Nutrizione: dieta personalizzata ed altamente specializzata
  2. Allenamento fisico: programmi di allenamento personalizzati e inclusione di apparecchi tecnologici per allenamenti specifici
  3. Monitoraggio dei dati biometrici: raccolta di dati sulle proprie funzioni fisiologiche, come frequenza cardiaca, livelli di glucosio, qualità del sonno e altro ancora
  4. Ottimizzazione cognitiva: stimolazione delle funzioni cognitive, come memoria, attenzione e creatività, attraverso esercizi mirati, meditazione e sostanze nootropiche di derivazione naturale o sintetica. Anche la gestione dello stress ha un peso in questa area
  5. Ricorso a pratiche di origine sanitarie: un esempio è il trapianto di cellule staminali o l’emotrasfusione

Tre biohacking antichi e naturali

Abbiamo capito cos’è il biohacking e adesso selezioniamo le pratiche che ci piacciono! Cosa possiamo fare per “ingannare” la biologia del nostro corpo e riprogrammare alcune delle sue funzioni senza stravolgere l’organismo?

Gli approcci più diffusi sono:

  • Digiuno intermittente
  • Crioterapia
  • Meditazione e Respirazione

E’ doveroso precisare che queste tre tecniche “naturali” del biohacking, pur essendo antiche, non possono essere praticate imprudentemente, cioè senza un’adeguata preparazione fisica e mentale. Questo vale particolarmente per il Digiuno intermittente e la Crioterapia. Più semplice è l’approccio alla Meditazione, che, tuttavia, si rivelerà più efficace se guidata da un esperto.

Il Digiuno intermittente

Il Digiuno intermittente è un regime alimentare che alterna periodi di digiuno a periodi di alimentazione. Gli approcci comuni includono il digiuno giornaliero di 16 ore seguito da una finestra di alimentazione di 8 ore; il digiuno di 24 ore una o due volte a settimana; il digiuno alternativo in cui si digiuna un giorno intero e si mangia normalmente il giorno successivo.

In estrema sintesi possiamo elencare i seguenti benefici del Digiuno intermittente:

  • Perdita di peso
  • Miglioramento della sensibilità insulinica
  • Riduzione dell’infiammazione:
  • Miglioramento della salute cardiometabolica
  • Benefici cognitivi

La Crioterapia

La Crioterapia consiste nel raffreddamento del corpo e la via più antica e semplice per sperimentarla è quella dell’immersione del corpo in acqua ghiacciata. Ho iniziato a sperimentare questa pratica all’inizio del 2023 e ne sono entusiasta. Ti racconto la mia esperienza in Un anno di metodo Wim Hof.

In estrema sintesi possiamo elencare i seguenti benefici della Crioterapia:

  • Miglioramento dello stato mentale
  • Miglioramento della circolazione
  • Riduzione dell’infiammazione
  • Alleviamento del dolore muscolare

La Meditazione e la Respirazione

La Meditazione è una pratica molto complessa che coinvolge il pensiero e, nella maggior parte dei casi, la respirazione. Si tratta di uno stato mentale specifico, che si persegue attraverso tecniche guidate. La Meditazione serve per raggiungere uno stato di calma mentale e di consapevolezza. In questa direzione può essere d’aiuto la Respirazione diaframmatica, che costituisce un ottimo punto di partenza per chi desidera iniziare a meditare. Ne abbiamo già parlato in La respirazione diaframmatica.

In estrema sintesi possiamo elencare i seguenti benefici della Meditazione:

  • Riduzione dello stress
  • Miglioramento dell’umore
  • Aumento della consapevolezza
  • Miglioramento della concentrazione e della chiarezza mentale
  • Riduzione della pressione sanguigna
  • Promozione della qualità del sonno

Conclusioni

Adesso che abbiamo capito cos’è il biohacking, possiamo dire che non ci fa paura! Nella continua ricerca del miglioramento della nostra condizione di salute e delle nostre performance sportive, il biohacking infatti può dare un contributo positivo, soprattutto quando applicato seguendo un approccio scientifico e non radicale. Possiamo considerare il biohacking come l’evoluzione high-tech della più comune prevenzione. Senza paura, dunque, ognuno può cercare una propria strategia per preservare la salute del corpo, perseguire una vita piena, conservare l’equilibrio psico-fisico.

Un commento su “Biohacking, cos’è?

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